“Reati non ce ne sono perché le strutture non ostruiscono il deflusso delle acque”. Soddisfazione per la sentenza del Tribunale del Riesame che ha confermato il dissequestro delle strutture della società in lungarno Ferrucci, ma anche un appello alle istituzioni: “Comune e Provincia si diano una mossa e attivino il tavolo congiunto, così come espressamente deliberato”. Il presidente Andrea Pieri, assieme ai legali Vieri Adriani e Sergio Cecchi (anche vicepresidente biancorosso) ha chiamato a raccolta soci e giornalisti a pochi giorni dalla positiva sentenza del Tribunale del Riesame per “non lasciare decantare la situazione”.

 

“Dal 2011 – aggiunge il presidente Pieri mostrando un articolo di due anni or sono –andiamo avanti con le nostre forze. Vorrei che le istituzioni ci dicessero cosa vogliono fare della Rari Nantes Florentia e non solo dal punto di vista dello sport agonistico, ma per l’attività sociale. Domanda che rivolgo anche alla Asl per la nostra opera di prevenzione. A tale scopo voglio ringraziare atleti, tecnici, dipendenti per la comprensione e la pazienza che hanno avuto durante questo duro periodo che la società ha attraversato e un grande grazie ai nostri soci che hanno rinnovato il tesseramento annuale senza sapere se potevano utilizzare le nostre strutture”.

 

Per chiudere Pieri  ha voluto far chiarezza sulla somma di 860.000 euro che la Provincia di Firenze avrebbe reclamato per affitto del suolo. “Vorrei ricordare – conclude Pieri – che la concessione per la piscina viene dal Comune e quindi, noi corrispondiamo il canone al Comune.  Abbiamo, comunque periziato la struttura e sulle basi delle tabelle della provincia i canoni complessivi ammonterebbero a circa 59.000 euro senza considerare l’abbattimento del 90% spettante alle Associazioni Sportive Dilettantistiche.

 

 


Fonte ANSA – Le opere costruite attorno alla piscina della Rari Nantes, come il gazebo e la copertura in legno del pavimento della terrazza, “data la loro modestia” non possono “aver fatto sorgere il pericolo di una inondazione”. E’ quanto scrive il tribunale del riesame di Firenze confermando il dissequestro della struttura che si trova in riva all’Arno, a Firenze.

 

“Se poi il sorgere di detto pericolo lo si riferisse alla presenza della ‘Piscina Raspini'”, scrivono i giudici del Riesame “si rileva che l’aver fatto sorgere il pericolo dell’inondazione non può essere riferito all’attuale dirigenza della Rari Nantes Florentia, trattandosi di un manufatto realizzato circa mezzo secolo fa in ordine alla cui edificazione nulla può imputarsi all’attuale Presidente pro tempore che è in carica circa dal 2006. Si tratterebbe eventualmente di un reato commesso da ipotetici terzi abbondantemente prescritto”.

 

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Ilaria (610)